Le città del XXI secolo tra visibile e invisibile

Il sottosuolo come dimora di insediamenti umani, strutture ipogee che permettendo l’integrazione tra visibile e invisibile restituiscono la giusta misura per una città più attenta alle quotidiane esigenze di chi la fruisce.

Le città del XXI secolo tra visibile e invisibile

L’ardua sfida della “governance” dei processi di trasformazione urbana nel post sisma aquilano non può sottrarsi dal considerare il sottosuolo come dimora di insediamenti umani – strutture come cinema, laboratori, centri commerciali -, dunque strutture non attinenti alle abitazioni civili. Trae spunto proprio da qui, dalla realizzazione di strutture “ipogee”, il percorso di studio che è stato compiuto nel corso del confronto “Le Città del XXI secolo tra visibile e invisibile – Le opere nel sottosuolo nella riqualificazione urbana”.

L’integrazione tra visibile e invisibile restituisce la giusta misura per una città più attenta alle quotidiane esigenze di chi la fruisce, perché da un lato è capace di interpretare modelli costruttivi tecnologici e scarsamente impattanti; e dall’altro valorizza il patrimonio storico-artistico-architettonico, culturale ed produttivo.

L’Aquila oggi ha l’occasione di ripensarsi tenendo conto delle possibilità offerte da questo genere di interventi: idee e opere già in fase di progettazione in alcune aree della città e che si vuole condividere con la cittadinanza.

L’iniziativa promossa dallo studio Servizi Ingegneria Niro La Torretta M. è stata patrocinata dal Comune dell’Aquila, Camera di Commercio dell’Aquila, Ance L’Aquila e Rotary L’Aquila.

Dopo i saluti del sindaco della Città dell’Aquila, Massimo CIALENTE, ad introdurre al tema è stato l’ing. Michele NIRO LA TORRETTA; a seguire gli interventi del prof. Fabio REDI, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale – Università degli Studi dell’Aquila, prof. Antonio MORETTI, Geologo e Professore Aggregato in Geologia Regionale e Sismotettonica – Università degli Studi dell’Aquila, l’ing. Alessandro MANUALI, Responsabile Percorsi meccanizzati Città di Perugia, e l’ing. Domenico. CIMINI, libero professionista

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